1)Egizia: arte di carattere simbolico. In scultura e pittura assistiamo ad un processo di scomposizione dei corpi ed al così detto "rimontaggio" delle singole parti in modo da risultare il più facilmente leggibili. Ne risultano figure dove i pezzi del corpo non sono raccordati in maniera armonica e naturalistica, ma come se fossero visti singolarmente dall'occhio (si potrebbe dire come se fossero "visualizzati mentalmente" nella loro forma più chiara). Da qui i personaggi con il busto visto frontalmente, le gambe ed il viso di profilo, le mani viste dal palmo e l'occhio frontale.
In architettuta una monumentalità che si rivolge direttamente al divino (tanto nella forma astratta delle divinità, quanto nel suo rappresentante in terra, il Faraone) mostra forme e proporzioni tendenti al gigantismo e sovraccariche di significati rituali ed astratti, come i riti legati al rinnovo della vita e dell'anno. Decisamente un arte che vede nella manifestazione e nel rapporto col Divino la sua chiave di lettura, non è a misura d'uomo.
2)Arte greca. discorso opposto.
In scultura e pittura chiarissimo è l'intento di rappresentare la Natura e la figura umana esattamente nella loro forma perfetta, partendo dal dato sensibile (cioè quello che è possibile osservare). Questo dato viene poi "raffinato" e "perfezionato" per essere portato ad una forma "ideale", che però, essendo-come ho detto- basata su dati e studi concreti del mondo in cui l'Uomo si muove, risulta essere ben diversa da quell'astrattismo ideale dell'arte egizia, che pur prendendo elementi chiari e leggebili nella loro forma più semplice, non è certamente così chiara ed immediata come la greca (questo sempre in un discorso di carattere generale ).
Ciò è ancora più chiaro nell'architettura, dove il Tempio Greco è l'edificio costruito letteralmente "a misura d'uomo": la proporzione umana (così come dovrebbe essere nella sua perfezione) è presa a metro e canone per la costruzione degli edifici, legati in rapporti matematici a misure costanti. Nulla di quel gigantismo all'Egizia è prensente nella colonna, nel peristilio e nel timpano greco, ma proporzione, equilibrio, razionalità (mentre per l'arte orientale preponderante è lo spiritualismo allegorico).