Riguarda il grande Michelangelo il quale era stato incaricato da papa Giulio II affinche realizzasse una fastosa e grandissima tomba che avrebbe dovuto impegnare senza alcun' altra distrazione tutta la vita dell'artista. Naturalmente il papa capì che Michelangelo non poteva essere impegnato in una sola opera e per questo glie ne commissionò delle altre sempre, come ad esempio il suo capolavoro per eccellenza, la Cappella Sistina.
I lavori della tomba quindi si protrattero per anni e anni, senza però giungere mai ad un punto che avrebbe fatto si che anche i successori del grande papa continuassero a finanziarne l'opera.
Da qui quello che lo stesso Michelangelo disse "la tragedia della sepoltura", ovvero un periodo che portò lo scultore a rinuciare definitivamente alla realizzazione, secondo il suo progetto originario, di questo monumento grandioso composto da oltre quaranta statue di marmo e che avrebbe dovuto campeggiare al centro della basilica di San pietro.
Poco fu realizzato quindi della tomba originaria la quale la si può ammirare non più a San pietro ma in un'altra chiesa più modesta chiamata San Pietro in vincoli, la quale comunque, grazie a questa splendida ed incomplete tomba, è tra le chiese più visitate della Capitale.
Da non dimenticare inoltre che dello straordinario complesso scultoreo fa parte forse una della statue più famose del mondo il famigerato Mosè.