Domanda:
chi di voi è stato alla gipsoteca di Possagno?
generoso
2007-01-28 22:13:39 UTC
chi di voi è stato alla gipsoteca di Possagno?
Sei risposte:
freigeist119
2007-01-29 03:17:45 UTC
Io no: è lì che sei stato tutto questo tempo?



Ora capisco perché sei stato via 16 giorni!



POSSAGNO E I “LUOGHI” CANOVIANI

“Jeri, in grazia di esempio, io sono stato a Possagno, e così ne ho portato via l’animo

pieno di soavi impressioni, che se arrivassi a versarne una porzioncella in questi

fogli, son certissimo, o egregio Cavaliere, che voi ve ne innamorereste per forma da

sentirvi tentato di abbandonare di presente la vostra romorosa Milano per conoscer

d’appresso questa umile villetta, la quale non invidia la luce di Roma ora che è

divenuta la patria di un Canova”.

Così nella sua epistola “Viaggetto a Possagno”, Pier Alessandro Paravia Jadrense

scriveva a Carlo Rosmini, parlando della paese natio del Canova.

Da Possagno Canova, giovane orfano pieno di talento, se ne andò presto, prima

diretto a Venezia quindi a Roma, sua città d’elezione, eppure il legame con la sua

terra non venne mai meno: dai contatti epistolari con i parenti e dagli aiuti finanziari

a questi elargiti (finanziò per esempio l’educazione al sacerdozio di Michiel Tonin,

nipote della zia Caterina) alla proprietà della casa di famiglia, nella quale soleva

soggiornare quando tornava a Possagno, ad altri possedimenti accresciuti negli

anni, come l’appezzamento di terreno acquistato con il ricavato della statua del

Perseo (chiamato poi “campi persei”) affittato a contadini.

Datati e documentati sono i ritorni di Canova a Possagno: tra questi quelli del 1798-

99 quando entrate le truppe francesi a Roma egli preferì lasciare la città, poi nel

1819 in occasione della posa della prima pietra del grande Tempio da lui progettato

e finanziato, quindi nel 1821 quando dati i suoi disturbi “gli fu consigliato di

respirare l’aria nativa” e poi ancora l’anno seguente, sempre nel tentativo di curarsi,

ma forse consapevole che sarebbe spirato di lì a poco. Morì a Venezia il 13 ottobre

del 1822 ma il suo corpo, per volere del fratellastro fu traslato prima nella vecchia

parrocchiale di Possagno, quindi, dal 1832, nel grande Tempio.

La fama internazionale di cui Possagno gode non deriva, tuttavia, solo dall’aver dato

i natali ad Antonio Canova, quanto dall’aver conservato tre memorabili “siti”

strettamente legati alla vita e alle opere dell’artista, che qui possono essere visitati

e che ora costituiscono parte integrante di questa mostra-evento, dedicata al

maestro veneto: la Gipsoteca, la Casa natale, il Tempio, “un eccezionale ed unico

itinerario che non può trovare confronto, ai fini della conoscenza dell’artista”.

GIPSOTECA

Entrare nella Gipsoteca di Possagno consente di avvicinarsi ancor più all’arte del

Canova cogliendo i momenti intermedi, talvolta cruciali, del suo operare e della sua

creatività: i ripensamenti, le prove, le repliche.

La Gipsoteca, singolare e coinvolgente realtà museale, venne realizzata per volontà

di Giambattista Sartori Canova, fratellastro del maestro e suo fedele segretario, al

quale Canova, con l’ultimo testamento, lasciò l’intera eredità. Progettata

dall’architetto veneziano Francesco Lazzari, allievo di Giannantonio Selva, a fianco

della casa natale dell’artista, venne ultimata nel 1836 e qui furono collocati tutti i

gessi, i bozzetti in terracotta, i modelli in gesso e terracotta nonché i calchi in gesso

della cospicua produzione di Canova, che si trovavano nello studio romano alla

morte dell’artista e che furono trasportati dalla capitale a Possagno negli anni

1829-31 con l’aiuto di Pietro Stecchini Pochi anni dopo la Gipsoteca venne ceduta al

Comune di Possagno.

Ampliata nel 1957 su progetto del grande architetto veneziano Carlo Scarpa, che

allestì anche i nuovi padiglioni accanto all’ala ottocentesca studiando delle

soluzioni architettoniche ardite ma di straordinaria resa espositiva (oggi la critica

considera l’Ala Scarpa a Possagno una delle sue più grandi architetture) la

Gipsoteca raccoglie 152 tra rilievi, statue, gruppi e colossi (tra cui 26 i bassorilievi,

24 i bozzetti in terracotta, 10 i marmi). lI Museo comprende anche la casa natale

dell’artista con l’acclusa pinacoteca.

cf fonti 2°



TRADITORE!
Margot
2007-01-29 09:08:58 UTC
Gipsoteca= raccolta di gessi

Io non l'ho mai vista, ma se ti interessano i gessi, ti consiglio la Gipsoteca Leonardo Bistolfi di Casale Monferrato. 170 opere di uno dei principali scultori Liberty e Simbolisti italiani!
bianco
2007-01-29 08:46:52 UTC
Incredibile: ci abito a qualche chilometro, lo vedo spesso, sono stato ai concerti che fanno lì appresso ma non sono mai andato a vedere il Mausoleo del Canova (massima espressione del neoclassicismo), mi vergogno!
acquaskutum
2007-01-29 07:31:07 UTC
Se intendi quella del Canova ci sono stata anni fà...circa quindici

ma non ricordo se fosse a possagno.

ma le immagini che ho sono meravigliose...Il bianco delle sculture risaltava così tanto che sembravano sale incantate...

bello! spero di tornarci presto ora che mi ci fai ricordare.



bacione e buona giornata
Galindez
2007-01-29 07:08:05 UTC
io
Jacopus
2007-01-29 06:32:35 UTC
gipsoteca??? ossia???


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